Hanno redditi da fame. Non pagano tasse (o ne pagano poche appunto perché dichiarano redditi lordi da terzo mondo), votano a maggioranza i partiti che proclamano l’accoglienza “a casa loro”, ma hanno bisogno degli immigrati extracomunitari perché sennò le mele resterebbero sulle piante.
Il piccolo comune di Dambel (429 abitanti) figura al quarto posto in Italia tra i comuni più poveri dello Stivale. Altri 8 comuni anauniesi non se la passano meglio. Sono “poveri in canna” ma non lo sanno. Quel che è noto, invece, sono i redditi imponibili dichiarati lo scorso anno e riferiti al 2023.
Anche il comune più ricco del Trentino è in val di Non: i 438 contribuenti di Amblar-Don hanno dichiarato al fisco 32.744 euro di imponibile medio per l’anno 2023. Nel comune altoanauniese che guida la classifica ci sono 20 residenti che hanno dichiarato un reddito imponile superiore ai 120 mila euro.
C’è una spiegazione. La popolazione di Amblar e Don vive in un’area dove non ci sono coltivazioni di mele, il reddito proviene da partite Iva e piccole aziende artigianali. A Don e Amblar non possono usufruire delle esenzioni riservate dal fisco ai contadini. I quali, per correttezza, vanno chiamati “imprenditori agricoli” perché titolari di eccellenti imprese che producono redditi conseguenti.
Nel loro caso scatta il “reddito dominicale” che è disciplinato dagli articoli 27-35 del DPR 22 dicembre 1986, n. 917. Ed è l’entrata che si ottiene per la sola proprietà dei beni e non quella proveniente dall’esercizio dell’attività agricola. Ecco spiegata la ragione per la quale gli “imprenditori agricoli” dei comuni “poveri” della val di Non dichiarano al fisco redditi irrisori. Lo possono fare. Potendolo, chi non lo farebbe?
Vediamoli nel dettaglio questi dieci comuni d’Anaunia che sono il fanalino di coda nella classifica dei redditi dichiarati lo scorso anno. E in tutti codesti comuni, passateci l’analogia con il ciclismo, si predilige la maglia nera. Lo documentano i risultati della consultazione elettorale provinciale del 2023. Che in val di Non ha attribuito quasi il 50% dei voti ai tre maggiori partiti della destra-destra: Fratelli d’Italia (19,9%), Lega per Fugatti presidente (14,4%); Noi Trentino per Fugatti (10,8%). Sono, come noto, i paladini dell’accoglienza degli immigrati che in val di Non servono come le mele. Ricordate l’architetto svizzero Max Frisch? Negli anni Settanta del secolo scorso dichiarava: “Volevamo braccia, sono arrivati uomini”.
A Ton i 1.168 contribuenti hanno dichiarato un reddito lordo pro capite di 19. 764 euro. Nel 2023 la Lega per Fugatti presidente aveva ottenuto il 22,8% dei voti; Fratelli d’Italia 21,6%; Noi per Fugatti presidente 12,6%.
A Ville d’Anaunia (fusione di Nanno, Tassullo e Tuenno) i 4.728 contribuenti (43 con reddito sopra i 120 mila euro) hanno dichiarato una media imponibile di 19.411 euro. Alle elezioni provinciali del 2023 la Lega aveva ottenuto il 14.6%; Fratelli d’Italia il 19,2%; Noi Trentino per Fugatti il 9%.
A Sporminore (653 contribuenti), la dichiarazione media imponibile è stata di 19.065 euro. Qui, Fratelli d’Italia ha ottenuto il 26,5%; Noi per Fugatti presidente il 14,6%; Lega Fugatti 12,5%.
A Cis, i 297 contribuenti hanno chiarato in media 18.829 euro lordi. La Lega aveva conseguito il 18,8% dei voti; Fratelli d’Italia l’11,5%; Noi Trentino per Fugatti il 6,7%
A Campodenno, per i 1.443 contribuenti è stato segnalato un reddito medio-lordo di 18.425 euro (7 censiti hanno dichiarato più di 120 mila euro). Fratelli d’Italia nel 2023 hanno ottenuto il 41,9% dei voti; la Lega il 7,1%; la lista Noi Trentino per Fugatti presidente 4,8%.
Nel comune di Novella (formato da Brez, Cagnò, Cloz, Revò e Romallo) i 3.829 contribuenti nel 2023 hanno avuto un reddito lordo di 17.682 euro (31 oltre i 120 mila euro). Quanto al voto, quell’anno: Lega (18,1%); Fratelli d’Italia (14%); Noi Trentino per Fugatti (8,3%).
I 1.472 contribuenti del comune di Contà (formato da Flavon, Cunevo e Terres), undici dei quali con un reddito di oltre 120 mila euro, nel 2024 hanno dichiarato in media 17.633 euro lordi.
A Livo, comune con 872 contribuenti, il fisco può contare su una dichiarazione lorda pro capite di 15.648 euro l’anno. Quanto ai voti espressi per la destra-destra superano il 55% (Lega per Fugatti, 34.7%; Fratelli d’Italia, 11.9%; Noi Trentini per Fugatti, 9.2%). Livo è il comune che, ironia della sorte, ha dato i natali al missionario comboniano Alex Zanotelli che ha dedicato la vita all’Africa e all’accoglienza degli immigrati.
Nel comune di Sanzeno, il villaggio dove, secondo la tradizione, nel 397 furono ammazzati i tre extracomunitari Sisinio, Martirio e Alessandro, per l’anno 2023 i 1.148 hanno dichiarato al fisco 14.919 euro lordi. E qui ci sono 6 persone che vantano un reddito superiore a 120 mila euro. Quanto al voto: Fratelli d’Italia (19.5%); Lega Fugatti (13.6%); Noi per Fugatti presidente (8.7%).
Fanalino di coda il comune di Dambel con 350 contribuenti che hanno dichiarato meno di mille euro lordi al mese: 11.628 euro per l’intero 2023. Alle elezioni provinciali la Lega ha ottenuto il 17,3%; Fratelli d’Italia, 11% e Noi Trentino per Fugatti il 9,9%.
Alla Caritas stanno pensando di aprire un centro di distribuzione viveri in codesti comuni anauniesi. Se non siamo alla fame siamo alla frutta. Mele, appunto. Golden e non solo.
3 commenti
Povera gente ……….forse dovremmo pensare ad una colletta almeno per il pane ,visto che frutta ne hanno almeno un po .
Più chiaro di così non si può.
La morale è sempre la stessa: prima i miei interessi, poi la coerenza.
Credo, che l’articolo sia, un po’ fuorviante, dalla realtà, screditando un popolo,che è sempre stato di gente laboriosa e onesta, quello che succede in val di non, è uguale nelle altre parti del trentino, anzi d’Italia,chi fa il contadino si sa che ha una tassazione calcolata alla proprietà, e non all’incasso, come per esempio, gli agritur, rari rispettano le regole,anche perché in una realtà come il trentino ,propenso alle monocolture, devono per forza comperare da altri, ma pagano il 15’/, fisso, contro realtà ristorative, che hanno più prodotti propri, e a km zero, spesso con sacrifici, ma pagano il 63’/, di tassazione, e si sentono spesso torpiloquati e in malo modo, magari per il prezzo del caffè