Dal palazzo dove le aquile volano basse e le porte sono blindate filtrano indiscrezioni, si dice, sussurri e grida. Sarebbe alle viste (condizionale d’obbligo) il ripianamento del deficit di bilancio (oltre due milioni di euro) lamentato dal Centro “Santa Chiara” il quale si è trovato a dover gestire la stagione musicale dei vasti spazi di San Vincenzo a Trento sud (Trentino Music Arena). Un flop a quanto si è letto, visto e sentito. E poi, cosa volete che siano due milioni di euro sommati agli altri 7-8 sborsati da Pantalone sulle note di una “vita spericolata” andata in scena nel maggio radioso di due anni fa?
“Vox populi, vox Dei”. Gira voce che la Provincia abbia deciso di intervenire sulla vicenda delle perdite di bilancio del Centro S. Chiara, contratte in una estate fallimentare. Nulla di certo fino ad oggi, ma qualche mezza frase, qualche accenno, qualche sorrisetto. Alcuni concertini poco frequentati; certe esibizioni per gli ospiti di “Villa Arzilla” e molta, moltissima improvvisazione. Questi gli ingredienti che hanno prodotto un “buco” di bilancio che supera i 2 milioni di euro.
In una situazione normale ci sarebbe di che preoccuparsi ed esserlo ancor più davanti alla leggerezza con la quale la Provincia pare pronta adesso a ripianare debiti e perdite. In una situazione normale non si possono vendere due alberghi in piazza Giulio Cesare e in Vicolo Corto, per uscire di prigione senza passare dal “via”. In una situazione normale i vertici di un ente che registra perdite milionarie si sarebbero dimessi. In una situazione normale, l’Assessora, che tanto ha promesso e garantito circa l’individuazione delle responsabilità, dovrebbe spiegare adesso di chi è la responsabilità vera. In una situazione normale si dovrebbe aprire una riflessione per evitare di ripetere e ripetere e ripetere i medesimi errori all’infinito e per cocciutaggine. Ma nella terra dell’autonomia (ancora per quanto?) ogni normalità è bandita ed ogni eccezionalità è normale. Quindi qui è normale che nessuno paghi, nessuno sia responsabile, nessuno sappia e veda nulla e nemmeno approfondisca e indaghi, per evitare lo sperpero di denaro pubblico. Qui è normale l’incredibile. Anche il più anormale.