Bisognerà pur dirlo, un giorno o l’altro, che l’autonomia speciale della quale il Trentino gode (e non per diritto divino) non ha più motivo di essere. Una comunità che vota esattamente come gli elettori delle altre regioni d’Italia, che privilegia i partiti nazionalisti o xenofobi, va parificata alle altre comunità nazionali. Che cosa abbiamo di speciale da meritare un’autonomia “speciale”? Ci è voluto un secolo ma i trentini sono davvero diventati “taliani”, anzi degli italiani, intesi come popolazione di altre regioni, hanno assorbito più i difetti che i pregi. Ad ogni modo il Golem, che dal suo antro praghese scruta e medita, non manca di diffondere le sue argute osservazioni.
Ciò che è accaduto nelle urne d’Europa induce qualche sospiro. Cominciando dall’orso, straordinariamente ligio all’invito delle pubbliche autorità. Mentre tutti disertavano le urne, si è presentato al seggio per compiere il proprio dovere civico. Ovviamente l’hanno cacciato. In tutti i sensi. E poi ci si lamenta dell’astensionismo.
Dopo il clamoroso esito elettorale del generale, vien da pensare che il mondo sia veramente capovolto. Se un razzista, xenofobo e “antitutto” piuttosto folkloristico prende mezzo milione di voti nel Paese che si vanta di essere patria del diritto e dell’accoglienza, quanti voti potrebbe prendere un vero razzista, xenofobo, antisemita e populista se ci fosse e decidesse di scendere in campo?
Flaiano ricordava come in Italia tutti corrono sempre in aiuto del vincitore. È vero. Come dimostrano alcuni giornalisti che si affannano a scrivere della sfida Meloni – Schlein. Ovviamente hanno vinto tutte e due. Non poteva che essere così. In nome delle pari opportunità.
A Rovereto vince, finalmente, una donna e questo non è mai troppo. L’Europa va a destra, ma non troppo. Anche gli USA potrebbero andare a destra, forse troppo, mentre la Russia è andata a destra da troppo e Orban perde, ma non troppo. L’astensione dal voto è comunque sempre troppa.
Chi sta a casa avrà mille buoni (?) motivi ma non avrà il diritto poi di lamentarsi o di dire che le cose non funzionano come vorrebbe. L’Europa è troppo lontana (quando impone il calibro delle zucchine o il divieto di mungere le vacche per non danneggiare l’Olanda) o troppo vicina (quando si tratta di prendere i contributi per l’agricoltura di montagna o per il PNRR?)
Tutto sembra troppo. Anche per chi, come noi, sopporta la pochezza per mestiere o abitudine.