La sostenibilità sarà uno dei temi più importanti attorno a cui ruoteranno gli incontri e le testimonianze del prossimo Festival dell’economia che richiamerà a Trento alla fine di maggio personalità provenienti dai quattro angoli del mondo. La salvaguardia dell’ambiente così come la lotta alle disuguaglianze sono problemi altrettanto importanti, quanto difficili e complessi da affrontare.
Sostenibilità fa parte delle responsabilità di tutti, da governanti ai governati, dagli ambiti di studio a quelli strettamente operativi. Lo dimostra, tra le altre iniziative, anche un incontro alla conclusione del Festival, domenica 26 pomeriggio. Si confronteranno infatti esponenti del mondo universitario come Silvia Angeloni (Milano) e Chiara Demartini (Pavia) e rappresentanti del sistema economico e industriale come Maurizio Fieschi (Tinexta), Marco Gay (Digital magics), Tania Giallatini (Poste) e Simona Liguoro (Nespresso).
Il Trentino si è fatto parte diligente nell’affrontare, per quanto possibile questi temi a livello locale. Da quasi cinque anni si sta infatti attuando la Strategia provinciale per lo sviluppo sostenibile (SproSS) sulla base del documento approvato dalla Giunta provinciale nel dicembre 2019. Con risultati progressivamente significativi: uno dei primi rapporti sottolinea, per esempio che “nonostante la grande frammentazione di produzioni, produttori e morfologia del territorio, le imprese agricole trentine hanno fatto molti passi avanti in termini di sostenibilità ambientale e sociale”.
L’azione trentina si muove nel solco dell’approvazione, dieci anni fa, da parte dei 193 membri dell’Onu degli Obiettivi 2030 “per lo sviluppo sostenibile: un programma d’azione volto a promuovere il benessere delle persone, la salvaguardia del pianeta e la prosperità negli anni a venire”. E da dieci anni tra le parole che hanno conquistato un posto d’onore nei confronti politici e sociali sicuramente la parola “sostenibilità” si trova nella parte alta della classifica.
Ambiziosi traguardi per i quali tutti i Paesi si sono impegnati a sviluppare politiche capaci di combattere la povertà, la fame, le malattie, l’istruzione, la parità di genere, il lavoro e così via. Tutti obiettivi nobili e giusti, così come nobile e giusta è stata la volontà di proporre una visione condivisa di un mondo migliore, in cui la dignità umana, la giustizia, la prosperità e la sostenibilità ambientale siano alla portata di tutti.
Il Trentino, pur nel suo piccolo, sta facendo la sua parte. E ha iniziato con il piede giusto battendo anche la superstizione. Nel documento gli Obiettivi trentini dell’Agenda 2030 non sono 17, che molti considerano un numero sfortunato, ma 15. E con ragioni valide e non scaramantiche. “Non sono stati presi in considerazione – spiega il documento della Giunta provinciale – il Goal 14, la vita sott’acqua, che non si applica al territorio provinciale in quanto fa riferimento esclusivamente agli ambienti marini e il Goal 17, partnership per gli obiettivi, che si declina solo a livello nazionale”.
Ecco quindi di fatto sconfitta quell’irrazionale, ma condivisa da molti, “eptacaidecafobia” cioè la convinzione che il 17, così come per alcuni il 13, sia un numero da evitare. Numeri che talvolta sono per questo “dimenticati” nella numerazione delle file dei sedili degli aerei o sugli ascensori che salgono ai piani alti di un grattacielo.
Ma tornando ai temi concreti i risultati del Trentino aiutano a sollevare le medie italiane che in molti settori mostrano risultati deludenti. Nel suo complesso infatti l’Italia è ancora più in ritardo degli altri paesi, con settori dove si sono fatti addirittura dei passi indietro. Lo ha sottolineato con trasparenza l’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) nel rapporto pubblicato nell’autunno scorso. Quasi due milioni di famiglie vivono in condizione di povertà assoluta, 1,7 milioni di giovani non studiano e non lavorano, è ancora carente la gestione degli ecosistemi. E anche dove si registrano passi avanti, come sulla digitalizzazione e sulla sanità, si continua a investire meno della media europea. Il Trentino da parte sua sta conseguendo risultati positivi in particolare su risparmio energetico, utilizzo dei suoli e delle acque, economia circolare, e quindi gestione rifiuti, ma anche trasporti, agricoltura, turismo dove – afferma un documento della Giunta – “sono state impostate e già in parte messe in atto politiche virtuose, di carattere sistemico, in linea con gli obiettivi indicati a livello nazionale e internazionale, dall’Agenda 2030”.