D’accordo, arriva Natale e, credenti o no, l’imperativo è quello di essere più buoni. A casa, sul lavoro, perfino nell’agone politico. “Siate buoni”, tuona in televisione il testimonial di una marca di panettone. Un vecchio proverbio trentino recita: “Massa bòni se ris-cia de esser dei c…..”. Animelle. Da qui forse la trasposizione italiana in “anime belle”.
Abbiamo avuto Roberto Franceschini, detto “bistecca”, divenuto incubo di ogni Giunta provinciale; abbiamo avuto Domenico Fedel che parlava per giorni e notti intere e imponeva ai colleghi la pena dell’insonnia; abbiamo avuto l’astuto consigliere porfirico Sergio (“Cianco”) Casagranda che condiva i propri interventi in aula con perle ancora iscritte nell’albo delle citazioni divenute celebri. Abbiamo avuto il perfetto bilingue Alex Langer che parlava senza bisogno di traduttori; abbiamo avuto Biagio Virgili che aveva la postura parlante di un Soviet; abbiamo avuto Enrico Leita il quale, propugnando la chiusura delle scuole durante il periodo della raccolta delle mele, invocava politiche cubane. Abbiamo avuto chi faceva ostruzionismo leggendo i “Promessi sposi” e otteneva in tal modo l’accettazione di molti emendamenti pur di far accantonare il romanzo dopo soli tre capitoli. Abbiamo avuto Paolo Tonelli che tuonava da giovane e suggeriva da adolescente (si nasce incendiari e si muore pompieri, non è vero?). Abbiamo avuto Wanda Chiodi che portava avanti le trattative con l’altra parte del Palazzo fumando come un camino.
Abbiamo avuto consiglieri di minoranza che avevano frequentato scuole come le Acli, il Sindacato, l’Unione contadini, o fatto notte fonda nelle sedi dei partiti ad ascoltare i “padri nobili”. Adesso abbiamo un medico il quale, anche senza camice, si vede bravo; abbiamo un gentiluomo, buono; abbiamo un capo dell’opposizione che ha preso il posto di un autonomista come presidente perdente.
Non si può pretendere che fosse conscio di qual ruolo e che quel ruolo gli sarebbe stato naturale. Tuttavia è ora e tempo che impari l’arte di opporsi alla maggioranza perché con una opposizione siffatta (sempre che domattina non si svegli) Fugatti va in fuga solitaria per tutta la legislatura. Da “liberi pensatori” dell’opposizione a qualsiasi potere non fateci rimpiangere Bistecca, Fedel e compagnia cantante. “Accrescetevi”, tuonava quest’ultimo dallo scranno di oppositore. Per dire a quelli della maggioranza che tenevano mani e piedi nella stanza dei bottoni di provare almeno a usare bene l’autonomia. Una cosa è certa: mangiavano tutti, democristiani e socialisti per primi. M almeno, loro, non mettevano i piedi nel piatto e usavano le posate e il tovagliolo.