Toh, chi si rivede: il PD. L’avevamo perso nelle more dell’opposizione che per cinque anni è stata fiacca e galleggiante. Rinvigorito dal risultato delle urne e da sette consiglieri (ma due sono frutto di esperienze e percorsi diversi), fiero d’essere il “primo partito” (ma all’opposizione) il glorioso fu partito dei lavoratori e del fu Ulivo riappare alla vigilia della nuova legislatura provinciale. Per fare opposizione dura.
Si comincia con un comunicato stampa sulle voci e sulle ipotesi che nella nuova Giunta Provinciale il trionfante Fugatti si appresti a far entrare di soppiatto il segretario del PATT bocciato nelle urne. “Assessore tecnico”, si ipotizza. Tecnico di che? Essendo insegnante, dovrebbe vestire la casacca di “assessore all’istruzione”.
Se così fosse, sempre meglio del predecessore. Scrivono i sette del PD, in un comunicato dal titolo “Assessore tecnico: il mercato degli interessi” che l’assessore tecnico è una figura “concepita per compensare, laddove necessario, possibili assenze di competenze in determinati settori di governo della pubblica amministrazione. E così appare ancor più inaccettabile ed irricevibile la concreta ipotesi che, come contropartita, la nomina di un assessore tecnico sia cinicamente usata per appagare l’aspettativa personale e partitica di chi non è stato eletto, in spregio al risultato elettorale.”
Aspettiamo di vederla questa nuova giunta perché magari, da Roma, potrebbero arrivare al governatore padan-guidato suggerimenti e indirizzi tali da sbalordire il volgo e l’Inclita come il mercante in fiera.
Intanto, su IlT-quotidiano di martedì 14 novembre, compare l’intervista a un ex eccellente di Fiemme il quale respinge con sdegno l’accusa di tradimento formulata ai suoi danni dagli ex democristiani di Campobase: l’essere passato, armi e bagagli, a sostenere la maggioranza dei “fratelli-padani” e a favorire l’elezione, in val di Fiemme, della (ex) sindaca di Predazzo, Bosin, in quota PATT. “L’opposizione mi stava stretta”, ha dichiarato. Lui l’uomo del fare, come si è definito, a fare opposizione proprio non ci stava. Tra il fare e l’avere, cambiando casacca (che gli stava stretta) adesso potrà indossare la giacca a vento XXL del comitato organizzatore delle Olimpiadi invernali (sezione Fiemme) del 2026. Chi si contenta, Godenz, non è vero?
Intanto, sempre in casa PATT, temendo fughe e cambi di casacca in corso di legislatura, è stata fatta firmare agli eletti una fideiussione bancaria da 60 mila euro. Che sarà portata all’incasso qualora il firmatario abbandoni anzitempo il simbolo delle due stelle alpine. Il primo a firmare, secondo quanto scritto dall’Adige, è stato il già vicepresidente della Provincia Mario Tonina, il più votato fra i tre eletti del partito di Panizza. Che il navigato presidente del PATT nutra qualche dubbio di fedeltà alla causa?
Torniamo al segretario trombato nell’urna e che le trombe del Palazzo vorrebbero già assessore tecnico a qualcosa. Il Golem, nel merito, dice la sua. (af)
Politici come pannolini
Le vie della politica sono sempre misteriose come, ad esempio, nel caso dei segretari non eletti dei partiti e soprattutto di quelli usciti un po’ malconci dalle recenti elezioni. O sono talmente inutili da essere insostituibili, o sono così incompetenti da aspirare a fare carriera. Ci si dimentica che alcuni portano la felicità dove vanno ed altri quando se ne vanno.
Con scuse e contorsioni verbali degne delle più ardite posizioni dello yoga si salvano figure che andrebbero buttate a mare. Si afferma che il mare è già troppo occupato da tutti quelli che abbiamo buttato prima, dai poveri proprietari di yacht, dai bagnanti di estati troppo lunghe e da coloro che fuggono da fame, paura e morte. Solo costoro però vanno a fondo. Gli altri comunque galleggiano. Sempre e qualunque sia il vento che soffia.
Tutto in nome dello spirito di servizio. È per lo spirito di servizio che nessuno chiede poltrone per sé, ma solo per gli ideali e le aspirazioni del popolo (trentino-tirolese), che fruttano solo (quasi) seimila euro al mese e dicono della grandezza dello spirito di servizio.
Tutto in nome della competenza. Questa è la vera grandezza dell’autonomia speciale. Non contano nulla la democrazia ed il responso delle urne, perché la competenza prevale su ogni altra questione. Se sei competente puoi fare tutto: il segretario di un partito politico e anche l’assessore tecnico e, contemporaneamente, anche la torta di rose e il ricamo a tombolo. Tutto è possibile per uno che può stare con la destra e la sinistra indifferentemente, in nome della sua competenza, purché gli offrano una poltrona. Lui la accetta sempre. Solo per spirito di servizio. Scriveva Mark Twain che i politici sono come i pannolini: devono essere cambiati spesso e per la medesima ragione. Anche se sono segretari di partito.
Il Golem