“Per fare dei canederli, col brodo e col ragù, se ciàpa del prezzemolo e se lo tàia su…” scriveva l’indimenticato Marcello Voltolini, poi messo in musica e divenuta un must del Trentino culinario. Dopo una “sagra del canederlo”, andata in scena nel Primiero come una saga, che ha richiamato decine di migliaia di golosi, chissà quanti canederli bolliranno nella pentola delle urne per richiamare al voto gli schifati della politica e propiziare per sé il miraggio della tavola fumante di piazza Dante. Già in quel di Levico il vicepresidente uscente del consiglio regionale, Paccher il 22 agosto scorso ha offerto trippe alla truppa di aficionados. A quando gli gnocchi e magari pure il baccalà? E il Golem se la ride (ci mancherebbe!) proprio di gusto.
A volte le cronache “minori” rivelano possibilità inattese. È il caso di Imer, nel Primiero, dove una recente “sagra del canederlo”, definita in pompa magna “Knödelfest” e piena di richiami tiroleseggianti, ha raccolto in due giorni di canederli, musica e fiumi di birra – che sono un vero toccasana per il turismo – oltre trentamila persone. Un bel traguardo, per un volontariato autoctono che ha pianificato e gestito questa notevole massa di persone, senza nemmeno una delibera di finanziamento pubblico, o no? (Vedi al capitolo apposito del bilancio provinciale: canederli, gröstel, tortèl e tonco de pontesèl) Comunque, bravi!
Vien da pensare a cosa potrebbe fare quello stesso volontariato in un’area come quella dei concerti a Trento. Tanto per cominciare porterebbe lì, magari rotolandole sui canederli, oltre trentamila persone che sono dieci volte di più di quello che è riuscito a fare il “il più grande festival a scopo benefico del Trentino”. Poi darebbe un minimo senso alle spese faraoniche fin qui sostenute per rendere agibile quell’area per grandi masse di persone. Non solo non costerebbe grandi investimenti ma potrebbe anche produrre “reddito”, almeno per rendere dignitosa la beneficenza istituzionale.Se verrà eletto, Fugatti ha già assicurato i primierotti fedeli alla linea che imporrà democraticamente e per meriti sul campo i vertici della “Knödelfest” di Imer nel c.d.a. del Centro S. Chiara, affidando loro la gestione dell’area ex San Vincenzo. Ma non solo. La prossima eventuale Giunta destro-leghista-civico-autonomista-qualunquista promuoverà il premio “Canederlo d’Oro”. Si tratta di un riconoscimento “nutriente”, suddiviso in due categorie: quella per il progetto più insulso ed oneroso che verrà proposto per l’area dei concerti/impianti sportivi/ospedale nuovo e quant’altro e quella per la costruzione di un ospedale a Cavalese, capace di essere smontato in una notte e spostato per tre giorni a Predazzo, per altri due a Moena e per il fine settimana a Cembra. Il “Canederlo d’Oro” verrà consegnato ovviamente durante la prossima “Giornata dell’Autonomia”, in modo da assicurare all’evento una lunga, quanto inutile, vita.