Che cosa c’è oltre la soglia del tempo, là dove il tempo non risponde né all’orologio né al censo? Dicono le filosofie orientali che siamo al mondo per evolvere, per predisporre il nostro essere a nuovi mondi. Ebbene, l’avanzare degli anni, la ricerca di un senso da dare a una vita, peraltro ricca di soddisfazioni, ha portato Mario Rigoni (omonimo dello scrittore di Asiago, autore de “Il sergente nella neve”, 1953) a fare l’inviato nell’Aldilà. E dopo aver posto una lunga serie di quesiti all’arcangelo Michele ed avere ottenuto altrettante risposte tramite una medium chiamata Esedra, Mario Rigoni ha pubblicato un libro.
La prefazione è di suo figlio, Luca, giornalista di lungo corso nelle testate di Mediaset, non prima di essere passato da Rai International a New York. Del resto, l’autore di codesto reportage dall’altro mondo ha trascorso tutta la vita professionale alla Rai. Dapprima come cineoperatore, poi come giornalista. Nato il 31 dicembre 1934, ad Asiago (come il suo celebre omonimo), iscritto all’anagrafe il 1° gennaio 1935 (per prendere tempo fin dall’infanzia), Mario Rigoni è stato caporedattore e poi direttore di sede alla Rai a Trento.
Qualcuno potrebbe fermarsi al titolo: “Per la vita migliore” o fermarsi alla prefazione: “Dio, lo Spirito, l’essere umano su questa terra, la morte e l’Aldilà. Tormento, assillo e speranza di ogni essere pensante, al netto o all’interno del suo credo religioso, se ne possiede uno”. Ebbene, questo non è un trattato di religione o di “massime eterne”. È la spiegazione che l’arcangelo Michele (o chi per lui) propone anche agli scettici. Un dialogo che diventa confronto “tra due mondi: quello della Schiera Luminosa e quello degli esseri umani”.
Michele l’arcangelo è presente in tutte e tre le religioni del Libro, fra gli ebrei, i cristiani e i musulmani, e la sua figura si sostituì nel culto alle divinità pagane. È considerato come il braccio destro di Dio che “pesa le anime” nel tempo del Giudizio universale. Ma qui siamo nell’ambito della religione cattolica.
Il libro di Mario Rigoni restituisce i dialoghi “canalizzati” dalla medium Esdra, così come aveva già fatto con una precedente pubblicazione (“Intervista con l’Arcangelo”). In ogni capitolo (sono 9) le domande prendono la forma di una frase o un pensiero di filosofi, scrittori o teologi che nel corso dei secoli hanno tentato di indagare lo spirito e di proporre risposte non banali alle inquietudini di un’umanità smarrita. La domanda delle domande: “Dio chi è, cos’è, dov’è”?
Riandando a Baruch Spinoza (“qualunque cosa sia è in Dio e senza Dio nulla può essere o essere concepito), l’arcangelo Michele precisa che “non c’è inizio e non c’è fine […] È il concentrato in assoluto più potente di tutta l’energia del Creato, è una potenza vastissima e immensa a livello energetico. […] La vita non ha femminile e maschile, è e basta”.
Ancora: “L’amore più puro, la disperazione più profonda, la gioia più immensa, la rabbia più scatenata sono Dio perché Dio è Tutto ed è in tutto”. Da qui il passaggio al Creato in perenne evoluzione quantica il passo è conseguente. E poi i temi che accompagnano il quotidiano di ognuno di noi: la nascita, l’incarnazione (che significa trasformazione), lo spirito (anima e corpo); i Chakra, l’Aura, il Karma (personale, familiare, planetario).
Nel volume si parla di molti temi: terremoti e cicloni, energie in movimento; le civiltà scomparse; la nuova energia; l’universo, gli Alieni; la Terra abitata anche da Entità per l’umano poco visibili, fino agli “Spiriti che non riescono ad abbandonare la Terra e sono disincarnati ma sempre qui”. Temi complessi con risposte non sempre comprensibili.
Ma si parla anche di temi che investono la sfera più intima degli esseri umani: l’amore, la sessualità, l’omosessualità, l’aborto, il suicidio, la morte. Per ogni quesito risposte pacate, a volte sorprendenti, perfino spiazzanti.
Non avendo intervistato l’arcangelo Michele di persona, non siamo in grado di certificare ciò che l’entità incontrata e “canalizzata” attraverso la medium abbia detto ciò che è scritto. Ci fidiamo dell’autore. Peraltro, mentre scriviamo questo pezzo, stiamo usando un computer senza fili. Eppure se volessimo inviare il testo a qualcuno basterebbe un semplice “clic”. Dentro la stanza ci sono mille voci che non sentiamo. Ma se accendiamo il televisore o il telefonino si materializzano voci o immagini. Siamo in collegamento con il mondo reale attraverso qualcosa di impalpabile che c’è anche se non lo vediamo. Onde nell’etere. Eteree come l’arcangelo Michele, o chi per lui.