L’orsa in tutte le declinazioni terrà banco da qui al 22 ottobre, quando i trentini saranno chiamati alle urne per rinnovare il consiglio provinciale (e, con esso, il consiglio regionale che, dal 2000, è formato dalla somma dei due consigli provinciali di Trento e di Bolzano). L’orsa Jj4, è rinchiusa in cattività, nel centro del Casteller, sotto il dosso di San Rocco, a Trento sud. Guardata a vista dai forestali che devono scongiurare pericoli di fuga e, contestualmente, di intrusioni degli animalisti. Fugatti, che ha firmato a suo tempo, l’ordine di cattura e di uccisione dell’orsa “assassina”, ha pure annunciato la firma di un altro ordine di abbattimento, dell’orso Mj5 che il 5 marzo scorso aveva aggredito Alessandro Cicolini, 39 anni, fratello di Lorenzo, sindaco di Rabbi.
Fugatti, insensibile alle 100 mila firme raccolte in poche ore in tutta Italia da chi non vuole che l’orsa Jj4 sia sottoposta ad eutanasia, cioè soppressa, fa l’irremovibile. I veterinari diffidano i loro colleghi a praticare l’eutanasia. Con l’appoggio dei numerosi sindaci non solo delle valli ad alta densità ursina, Fugatti cavalca l’orsa (minore), divenuta la sua stella polare, e si propone agli elettori come l’uomo della Provvidenza. L’orsa “assassina” ha cancellato quattro anni di gestione pasticciata dell’autonomia, mentre le opposizioni boccheggiano. Il candidato presidente del cartello di centro-sinistra, il medico oncologo Francesco Valduga, sindaco di Rovereto, sulla questione dell’orso “non pervenuto”. Impegnato, forse, a prendere le misure di una coalizione che ha faticato a trovare la convergenza sul suo nome. Trascinato ad incontrare una pattuglia di giornalisti, attorno a un tavolo, in un Agritur a 4 chilometri dalla città, sulla montagna di Montevaccino.
Quando Dellai tesseva la tela, coi suoi accoliti si rifugiava ai Bindesi. E dalla terrazza lo sguardo si perdeva sulla città e sulla valle dell’Adige. Per fissarsi sul bosco del Casteller. Dove gli orsi non c’erano ancora, mentre il progetto “Life Ursus”, accolto dal suo predecessore, Carlo Andreotti, cominciava già a sfuggire di mano. Corsi e ricorsi della storia recente. Che ha lasciato in eredità al Trentino un problema di difficile soluzione. Mentre, a sentire gli endorsement dei sindaci delle valli, il centrosinistra si avvia a perdere le elezioni prima ancora di cominciare la gara.