La morte, a 84 anni, del prof. Claudio Visintainer ha suscitato il cordoglio del mondo politico e amministrativo di Trento. Fu un socialista gentile, “un socialista elegante” come lo ha definito l’arch. Pier Dal Rì. Un uomo di cultura e attento alle ragioni degli altri. Vicesindaco e assessore nelle Giunte di Adriano Goio, Lorenzo Dellai e Alberto Pacher, fu presidente di Trento Filmfestival. Il ricordo dell’amico Renzo Fracalossi:
L’eterna pipa di Claudio Visintainer si è definitivamente spenta e con quell’ultimo sbuffo di fumo se ne va un protagonista della storia recente di Trento e della sua progressiva trasformazione da vecchia città conciliare e controriformista, in moderna città alpina, turistica e ricca di suggestioni culturali.
Claudio Visintaner fu, senza dubbio, una figura importante per la città; una figura cresciuta nella stagione amministrativa di Adriano Goio, al quale lo legava un rapporto di stima sincera e di apprezzamento profondo e maturata poi nella nuova primavera democratica avviata da Lorenzo Dellai.
Dapprima responsabilità urbanistiche e poi nel settore, forse a lui più congeniale, della cultura, lo hanno portato a conoscere l’animo nascosto dell’urbe tridentina, sospesa fra il richiamo ad un cattolicesimo ghibellino ed un laicismo attento alle istanze degli ultimi.
Nato e cresciuto dentro la tradizione del socialismo battistiano, così lontano da certi percorsi meneghini e romani, Claudio Visintainer aveva fatto della passione la sua dominante. Chi scrive non dimentica lunghe serate di discussione, di confronto, anche di scontro, ma sempre e comunque costruttive ed arricchenti, attorno ai profili ed ai bisogni culturali di una città sempre in cerca di identità nuove ed antiche, sulle quali costruire futuro.
Insieme, pur provenendo da posizioni diverse, combattemmo una battaglia in prima persona per la riapertura di teatri chiusi da tempo e costruimmo alcuni passaggi di interazione concreta fra centro e periferie sul piano della diffusione del teatro e del cinema nelle vallate, senza mai rinunciare ognuno alle proprie idee e senza mai perderci in scontri inutili o partigiani. Claudio Visintainer apparteneva infatti a quella generazione politica, della quale rimane oggi scarsa traccia, che sapeva sempre anteporre l’interesse generale al particolare, iscrivendosi in tal modo nella categoria preziosa dei “civil servant”.
Mentre il fumo di quella pipa si disperde dentro il tempo, a noi rimane il sorriso franco, l’intelligenza pronta e la battuta vivacissima di un uomo che ha saputo sempre tenere la schiena diritta. Di questi tempi è un’eredità preziosa. Ciao Claudio.