Due presentazioni in sequenza per il nuovo giornale “Il T”. Prima i politici e gli amministratori pubblici poi i giornalisti, ovvero: i controllati e i controllori, se è vero che il giornalismo dovrebbe essere il cane da guardia del potere. Parafrasando Alexis de Tocqueville (“La democrazia in America”, 1835) “La libertà di informazione è la sola difesa contro la tirannide della maggioranza”.
“Il T” sarà edito da Synthesis, che è il sunto di una cordata di associazioni imprenditoriali trentine: dagli Industriali, con il presidente Manzana, alla Federazione delle Cooperative, col presidente Simoni; dagli albergatori agli artigiani, ai costruttori edili. Grafica accattivante, un occhio alla stampa straniera, uno ai giovani, la vera sfida del nuovo giornale. Obiettivo: 5 mila copie entro tre anni. In una stagione di giornali che perdono copie mentre aumentano i costi (dalla carta all’energia) è una sfida non da poco. La redazione, motivata come chi si accinge a un’impresa che segnerà la storia di questa comunità tra i monti, sa che c’è fame di pluralismo e di buona informazione. Il primo è sulle spalle dell’editore, la seconda nel talento di chi scrive.
Uscirà il 3 novembre e già la data è singolare. Non solo per i numeri che la compongono (3-11-22). Per gli irredentisti in salsa trentina, il 3 novembre è l’anniversario di quella che il “Bollettino della Vittoria” del 1918 (Italia versus mondo tedesco), rammentava con enfasi che “i resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso con orgogliosa sicurezza. Firmato: Diaz”.
No, davvero, non c’entra nulla con il nuovo giornale che verrà, anche se la spiegazione accanto alla testata “Il T” qualche guizzo, qualche fantasticheria l’autorizza: “Quotidiano autonomo del Trentino Alto Adige/Südtirol”.
Ecco, quel “Alto Adige/Südtirol” ha fatto sobbalzare più d’uno tra lo stuolo di invitati alla presentazione: del logo, del progetto editoriale, del direttore Simone Casalini.
“Il T”, insomma, non sarà un giornale limitato al Trentino, come taluni vagheggiavano l’indomani della chiusura dell’omonimo foglio da parte dell’editrice sudtirolese. “Il T” allungherà lo sguardo oltre la stretta di Salorno, anche se l’editrice Synthesis non andrà a deporre le uova, novello cuculo, nel nido di Athesia. Il nuovo quotidiano (40 pagine, in edicola e nei 400 punti vendita della cooperazione trentina, dal martedì alla domenica) sarà stampato a Brescia, nello stabilimento dove le rotative danno corpo, tra gli altri, a “Il Sole 24ore”.
Il giornale web, invece, sarà diffuso tutti i giorni, lunedì compreso. Nel panorama regionale, l’indomani del cinquantesimo dell’Autonomia, celebrato a Trento e Merano da fratelli separati, una sintesi quotidiana di ciò che oggi pare essere ridotto a una cornice è già un bel programma editoriale.
Un giornale pensato e diffuso da una redazione di 20 giornalisti (più il direttore Casalini) piuttosto giovane. Otto gli under 35, età media 39 anni, provenienza: scuole di giornalismo, altri giornali (Adige e Corriere della Sera), televisione in una composizione equilibrata uomini/donne. Una quarantina i collaboratori fissi. Una redazione motivata che avrà sede in una struttura di via Maccani a Trento. Nelle intenzioni dell’editore dovrà essere anche un luogo di incontri, soprattutto di studenti.
“È un’iniziativa – spiega il presidente di Synthesis, Fausto Manzana – che risponde all’obiettivo di costruire un nuovo spazio di informazione locale, concorrendo a ristabilire in provincia di Trento il principio fondamentale del pluralismo”. “Aperto al dialogo con il mondo – si legge nella nota diffusa dall’editore – il T vuole offrire un cambio di narrazione sui temi essenziali del nostro territorio, rappresentando in maniera equilibrata le questioni, dando spazio ai diversi punti di vista e perseguendo un’idea forte di sviluppo sostenibile.
Il quotidiano intende mettere a disposizione della cittadinanza un luogo di confronto, nell’ambito del quale contribuire alla costruzione di un discorso pubblico di qualità, e dove poter esprimere e misurare le opinioni con obiettività, laicità e trasparenza. “Cultura e informazione sono le basi su cui poggia e si sviluppa una buona democrazia” sottolinea Fausto Manzana, presidente della Fondazione Synthesis. L’intento della nuova iniziativa editoriale è di “contribuire alla costruzione di una comunità informata e consapevole. Condizione indispensabile per essere protagonisti del proprio futuro. Il T è una visione che prende corpo, è un’idea di futuro da offrire alle nuove generazioni. Il T vuole favorire la costruzione di cultura di cittadinanza, attenta ai diritti e ai doveri; vuole mettere al centro la responsabilità individuale e collettiva, rivitalizzando in tal modo la nostra Autonomia; vuole concorrere alla formazione di una classe dirigente all’altezza delle sfide che ci attendono. Guarda a una comunità sostenibile: che intenda la diversità come risorsa generatrice di potente valore aggiunto, che aspiri a ridurre le disuguaglianze e le distanze, che interpreti l’inclusione come motore di una comunità basata sulla solidarietà”.
“La cooperazione trentina – dichiara Roberto Simoni, vice presidente della Fondazione Synthesis – ha affrontato fin da subito il vuoto di pluralismo informativo che si è manifestato con la chiusura del Trentino. Anche in virtù della presidenza di turno del Coordinamento imprenditori, abbiamo contribuito a promuovere il dialogo tra le categorie economiche per arrivare a un progetto comune da offrire alla comunità. La nostra è una proposta culturale, in linea con i valori della solidarietà e della partecipazione propri della cooperazione”.
Per Simone Casalini, direttore del giornale nascente “questo progetto risponde al desiderio di costruire un nuovo modello di informazione locale che sappia guardare anche al mondo. Il T intende rompere alcuni schemi consolidati del racconto quotidiano, innovando i linguaggi e dando profondità ai temi – economia, politica, cultura, società – che sono centrali nel discorso pubblico. Vuole essere anche un contributo alla declinazione di una nuova stagione dell’Autonomia che è un abito giuridico e un tratto storico-culturale essenziale del DNA trentino. Anche se questa evidenza si è progressivamente persa negli ultimi anni. La redazione è stata costruita pensando alla necessità di modificare radicalmente lo sguardo, di aprirci a nuove lettrici e lettori”. Il T diventa così una “sfida a rappresentare la società trentina in cui viviamo”.