Miracolo di Capodanno. Il PD trentino si è svegliato dalla catalessi ed ha cominciato a dare prova di opposizione. Dopo aver fatto per mesi come i Bugphagus (mangiatori di buoi), quei passeri africani che passano cioè gran tempo della giornata sul dorso dei rinoceronti, dei bufali e degli elefanti a becchettare i parassiti, i “progressisti” del PD hanno deciso di bacchettare il leader maximo. Ottenuti, non senza fatica, gli atti sull’organizzazione del concerto di Vasco Rossi (in programma a Trento sud il 20 maggio prossimo) il PD ha reso pubblica la documentazione della Commissione provinciale di Vigilanza che lo scorso ottobre aveva espresso parere negativo sulla scelta dell’area di San Vincenzo, vicino a Mattarello. Facendo presente a Fugatti che non ci sono (né si intravedono al momento) vie di fuga. E il capo dell’esecutivo non l’ha presa bene. Un comunicato ufficiale della Provincia autonoma di Trento fa sapere che alla data del 27 ottobre 2021, quando la Commissione di vigilanza aveva espresso parere negativo (“Si ritiene che l’area non sia idonea per ospitare un evento con la presenza di 120 mila persone”) non c’era ancora il progetto di sistemazione. Di solito, quando si hanno visioni faraoniche e si decidono interventi conseguenti si parte da un progetto.
Sovviene, a tal proposito, la gestione pirotecnica di quel comune della valle dei Mocheni che per un ventennio ebbe il “Milordo” quale sindaco padre-padrone della sua comunità. Controllava tutto, persino i voti da attribuire all’uno o all’altro dei candidati alle elezioni provinciali. L’avv. Flavio Mengoni fu tra i suoi prediletti.
C’era da realizzare una strada all’interno del territorio comunale, su per la montagna di Fierozzo. Arrivò in consiglio comunale trafelato. Disse al “suo” consiglio: “Sentite, c’è da fare la strada. Se facciamo il progetto bisogna mandarlo a Trento, in Provincia. Si che no che ce lo approvano. E poi, magari, ci sono varianti in corso d’opera, i tempi si allungano, e allora sapete che cosa ho deciso? Prima facciamo la strada e poi faremo il progetto”. E così fu.Altri tempi, anzi no. Anche le aquile di piazza Dante amano il solipsismo. Non importa se si mettono i piedi nel piatto di un comune (Trento) il cui primo cittadino è stato lasciato alla finestra. Lo sfegatato del rocker della “vita spericolata” ha deciso che si farà il megaconcerto con il megaconcentramento in un’area ancora allo stato di campagna. Il progetto? È in fase di definizione. Le vie di fuga? Si faranno. Forse. Per il momento, quel che è fuggito dalle segrete stanze del Palazzo è la relazione della commissione che doveva dare il parere favorevole all’impresa politico-canora. Un no secco. In attesa del progetto. Mancano quattro mesi all’evento epocale. Il morbo infuria, il parere (positivo) manca. Sul palazzo (ad oggi) sventola bandiera bianca.