Quanto è faticoso testimoniare la vita? E quanto costa restituire al lettore, condensata in due paginette, la vita e l’impegno di un “testimone”? Chiedetelo a Vincenzo Passerini che ha passato gran parte del suo impegno professionale fra gli scaffali delle biblioteche ad assorbire, condensare, suggerire agli affamati di sapere una biografia, un titolo, un’opera che ha segnato le generazioni. E che ha proseguito la sua testimonianza culturale e civile sullo scranno di consigliere provinciale-regionale, nel servizio agli ultimi della Terra, ai reietti della società, nell’incontro al Punto di Incontro dove una stretta di mano e un sorriso valgono più di un piatto caldo. Non poteva essere che Vincenzo Passerini a individuare le “tracce nella nebbia”, a scrivere le “cento storie di testimoni” che hanno lasciato un segno di civiltà in questo mondo dilaniato tra chiusure e barricate, tra steccati e lazzaretti, tra abnegazione e miserie, tra gli slanci (di pochi) e gli egoismi (di molti). Sono pagine dense che aiutano a contrastare lo smarrimento in questo tempo inquieto e sospeso.
Vincenzo Passerini è stato (lo scriviamo al passato) uno degli editorialisti del giornale “il Trentino” chiuso all’improvviso il 16 gennaio 2021 dall’editore altoatesino Ebner, complice la pandemia che risucchiava e catalizza ogni attenzione. La ghigliottina calata sul corpo redazionale ha tolto spazio e voce anche ai liberi pensatori che nel “Trentino” avevano trovato colleghi, amici, lettori. Vincenzo Passerini ha proseguito la sua missione di informatore-formatore aggiungendo, raddoppiandole, alle biografie già pubblicate sul “Trentino” altre tracce, altre testimonianze di vite vissute al servizio degli altri.
Ne è scaturito un volume di 240 pagine edito da ViTrenD, la casa editrice legata al settimanale diocesano “Vita Trentina” che ha già pubblicato vari autori, compreso l’imperdibile Marcello Farina. La prefazione di “Tracce nella nebbia” è firmata da Marco Damilano, il direttore dell’Espresso, legato al Trentino e amico di Passerini fin dai tempi della scuola estiva della “Rosa Bianca” a Brentonico.
“Sono tracce nella nebbia, – scrive Damilano – sono impronte nel deserto, sono segnali nel buio, ti mostrano la strada che loro hanno percorso per primi, spesso cercandola da soli, guidati dalla loro coscienza nel momento di dire un si o un no, animati dalla passione per la vita. I testimoni sono prima di tutto questo. Fanno vedere quello che non vediamo. “Il dovere fondamentale di chi vuole passare all’azione è quello di mostrare all’opinione pubblica ciò che essa non vuole vedere”, ripeteva l’Abbé Pierre. Sono maestri che insegnano senza volerlo, con il gesto di un momento o l’impegno di una vita, come disse il papa Paolo VI parlando ai laici cattolici il 2 ottobre 1974. “L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni”.
In quel discorso papa Giovanni Battista Montini aggiungeva che “gli uomini di questo tempo sono esseri fragili che conoscono facilmente l’insicurezza, la paura, l’angoscia”. La perdita di senso è aumentata negli anni Venti del nuovo millennio: la pandemia, il cambiamento climatico, la perdita di riconoscimento sociale del lavoro, le migrazioni rifiutate, le guerre, la democrazia sotto attacco in tutto il mondo e anche in Europa, per l’aggressività dei fantasmi del passato che ritornano e per la debolezza culturale, politica, spirituale dei democratici che dovrebbero custodirla e tramandarla e invece l’hanno identificata con l’indifferenza, la conservazione, il cinismo. Nella frammentazione delle esistenze, nel frastuono delle voci, nella smania di visibilità la nebbia è aumentata e le tracce sono più difficili da scorgere. Ma per questo ancora più preziose.
Questa serie di testimoni è stata pensata da Vincenzo Passerini sulle pagine del
“Trentino”, per accompagnare i lettori in un momento oscuro, nella primavera 2020, nei giorni più inquieti del covid e del lockdown. Sono scarne biografie, di donne e di uomini, di ogni continente, del secolo scorso e dei nostri giorni. […] Il testimone è l’anima del mondo, quando il mondo resta senza anima”.
V. Passerini, Tracce nella nebbia, Cento storie di Testimoni, ViTrenD, 16 euro