Undici mesi fa l’editore altoatesino Michl Ebener ha deciso la chiusura del quotidiano “il Trentino”. L’operazione, giustificata con problemi di bilancio, ha suscitato sdegno fra i lettori del quotidiano e parole di circostanza da parte del mondo politico locale. Una libera voce che resta afona, per chi siede nella stanza dei bottoni è una sorta di licenza, il venir meno del fastidioso controllo di una fetta della pubblica opinione. I dipendenti sono stati collocati in cassa integrazione per due anni. Taluni giornalisti hanno trovato alternative occupazionali ma il patrimonio di un giornale che informava i trentini da 75 anni rischia di svaporare con il passare dei mesi e nell’indifferenza generale. Del resto, se la maggior parte delle testate regionali è in mano ad un unico editore che spazio resta per la “controinformazione”, per quel pluralismo di voci che resta il sale della democrazia? Al punto che, nei giorni scorsi e sia pure tardivamente, se ne è accorto il senatore PD (eletto in regione), l’ex sindaco di Belluno Gianclaudio Bressa il quale ha annunciato l’inserimento nella legge finanziaria di un articolo che preveda il venir meno delle provvidenze nazionali per l’editoria, qualora un editore controlli più del 50% dei media regionali.
Un intervento, scrive in una nota il sindacato dei giornalisti, teso “a favorire una maggiore concorrenza nel mercato editoriale e pubblicitario in Trentino-Alto Adige, regione nella quale da tempo si registra la posizione dominante del gruppo editoriale facente capo a Michl Ebner che controlla l’80 per cento dei media tedeschi ed italiani”.
Il comunicato scaturisce da un’assemblea dei giornalisti ex “Trentino”, in cassa integrazione, che si è tenuta martedì 14 dicembre 2021. La nota della FNSI (Federazione nazionale della stampa italiana) prosegue:
“Le notizie della plusvalenza di 50 milioni di euro dalla vendita della quota in Retelit e delle acquisizioni immobiliari e nel settore turistico alberghiero, rese note nella newsletter di Athesia vengono considerate offensive dall’intero corpo redazionale in cassa integrazione a zero ore da febbraio 2021. L’assemblea, inoltre, considera offensiva la lotteria di Natale del gruppo Athesia, sponsorizzata dal quotidiano “Alto Adige” a favore delle famiglie rimaste senza lavoro. Alla vigilia dell’anniversario della chiusura del quotidiano “Il Trentino” il 15 gennaio prossimo, l’assemblea di redazione torna a chiedere l’attenzione delle amministrazioni locali non soltanto nei confronti dei colleghi rimasti senza lavoro, ma anche nei confronti di questa colonizzazione strisciante dell’informazione in Trentino ad opera del potente e pervasivo gruppo economico sudtirolese. Per questo l’assemblea ha preannunciato una manifestazione pubblica in concomitanza con l’anniversario della chiusura del giornale e la richiesta di incontro al presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti unitamente ai parlamentari locali”.
Intanto, sul piano locale, si rincorrono le voci della determinazione da parte degli imprenditori trentini (industriali e cooperazione) di avviare nei prossimi mesi la pubblicazione di un nuovo giornale quotidiano. La decisione definitiva entro fine anno.
1 commento
La concentrazione delle testate giornalistiche è una grave perdita della pluralità della informazione che in un mondo globalizzato fa sì che poche persone possano mantenere il monopolio della informazione a scapito della democrazia di cui in questi giorni si parla. Tutta la mia solidarietà ai giornalisti e famiglie rimaste senza lavoro.