Nella valle che fu celebre come terra della grappa di contrabbando, finito il tempo di un’agricoltura per l’autoconsumo l’alambicco si è messo a distillare cultura. Proprio così. A metà settembre 2019, a Grumes, si inaugura una “libreria clandestina”, copyright di Sonia Palazzolo. Milanese trapiantata a Grumes, è la moglie di Simone Santuari, il commissario della Comunità territoriale della valle di Cembra.
La libreria-biblioteca è stata ricavata nei locali di quello che fu l’albergo Posta. Alla fine del XIX secolo a Grumes erano operative “l’osteria con alloggio di Nicolò dalle Nogare e le osterie di Antonio Faustini e Antonio Eccli” (O. Brentari, Le valli del Trentino, vol. 2). Negli ultimi decenni quello che è uno dei piccoli villaggi della val di Cembra (già comune autonomo, da cinque anni inglobato con Faver, Valda e Grauno nel comune di Altavalle) ha visto la fioritura di strutture ed eventi culturali che non hanno pari in tutta la val di Cembra.
L’ex caserma dei carabinieri è stata trasformata in Ostello con 50 posti letto. La successiva adesione a “CittàSlow, Rete internazionale delle città del buon vivere” ha consentito a Grumes (450 abitanti appena) di ottenere il premio Ambiente dell’Euregio. L’antico caseificio turnario dei Masi alti è diventato un B&B “locanda Casèl dei Masi”. Il rifugio Ptzmauer (che cambia gestione a ottobre) è il punto di riferimento per gli escursionisti del sentiero europeo e gli appassionati della montagna di Grumes. Il Green grill, poggio panoramico lungo la statale 612 della val di Cembra, dal 2015 è il punto informativo della Rete delle Riserve, e di partenza per il sentiero degli antichi mestieri. Oltre ai prodotti tipici della valle, il Green grill offre ai turisti di passaggio indicazioni e pubblicazioni di autori della valle.
Un luogo d’approdo e di cultura del territorio che Sonia Palazzolo ha deciso di ampliare. “Tutto nasce da una passione personale per i libri. Metà della libreria è occupata da libri miei che dò in prestito, poi ho deciso di aggiungere anche qualche libro nuovo. Ho avuto una piccola esperienza in una grande libreria di Trento. Non c’entra il discorso economico, non è un lavoro. Lo faccio proprio per passione”.
L’idea di Sonia Palazzolo è di tenere aperta la libreria un paio d’ore la mattina, quando le donne tornano dalla spesa nel vicino negozio della Cooperazione, per riaprire al pomeriggio dalle 16 alle 19 dal lunedì al sabato. È la riproposizione in chiave moderna e con approccio culturale di quella funzione sociale che ebbe la fontana del villaggio. Il luogo secolare della socialità, dello scambio di informazioni,
di notizie, pettegolezzi, di risate e di sospiri. La lavatrice in casa ha cambiato le abitudini; la pandemia di Covid ha modificato gli incontri e allungato le distanze.
Spiega Sonia: “Prima del Covid avevo idea di chiamarlo “spazio di socialità”. Poiché la pandemia ha distrutto la socialità ho cambiato nome. Resta uno spazio dove donne, bambini, studenti si incontrano, ci si scambiano idee e opinioni; magari si gioca a Burraco, si fa un punto di lettura. Dai romanzi ai saggi, di tutto un po’. Ho buoni contatti con Trento e cerco di dare il più possibile”.
Questa “libreria clandestina” è destinata ad avere successo. È uno spaccio di buone letture che suscita meraviglia: per l’idea, per la passione, per la finalità. E non è escluso, come al tempo della grappa di contrabbando, che il prodotto venga esportato oltre i confini della valle. Quando un prete di qui fu chiamato in Curia a Trento per rendere conto delle dicerie sul suo… conto, il pover’uomo, provato e confuso, cercò di replicare al vicario generale del vescovo: “Ah, cossì, i v’ha dit che bevo, ma no i v’ha miga contà quanta sé che patisso”.
La piccola “libreria clandestina” di Grumes è destinata a placare la sete di sapere di tante persone che non si accontentano più delle informazioni mordi e fuggi. E poi, vuoi mettere il gusto di una lettura di contrabbando, un testo scovato nella “libreria clandestina”?
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