Il Dürerweg riprende il cammino. Il sentiero che dal Klösterle, a Laghetti di Egna, risale la montagna, raggiunge i Pochi di Salorno e poi scollina in val di Cembra al passo del Sauch, torna a ripopolarsi di piccoli gruppi di viandanti. Come nel XV secolo quando da queste parti transitò il massimo pittore del rinascimento tedesco: Albrecht Dürer, del quale ricorrevano i 550 anni dalla nascita (21 maggio 1471).
La ricorrenza è stata celebrata lunedì 31 maggio 2021 da alcuni viaggiatori sudtirolesi. Guidati da Herbert Rossi, ai Laghetti di Egna si sono incamminati il dott. Helmuth Stampfer, già sovrintendente ai beni culturali della Provincia autonoma di Bolzano; il dott. Andrea von Lutterotti, medico; il dott. Alberto Alberti, del gruppo archeologico della provincia di Bolzano, l’arch. Enrico Pedri. Alla partenza, il gruppo degli emuli del Dürer è stato salutato dalla sindaca di Egna, Karin Jost, e dall’assessora al turismo del comune di Salorno, Samantha Endrizzi. A fare gli onori di casa, l’arch. Bruno Pedri che da oltre trent’anni si batte per la valorizzazione del sentiero del Dürer e del tratto atesino della via Claudia Augusta. Tanto che il dott. Stampfer non ha esitato a dire che il sentiero che stava per intraprendere avrebbe dovuto essere chiamato “Pedriweg”.
L’escursione, dal Klosterle di San Floriano al castello di Segonzano, si è configurata come un sopralluogo e il tentativo da parte altoatesina di riallacciare quei contatti con le amministrazioni della val di Cembra che, al principio del terzo millennio, parevano ricchi di prospettive e forieri di sviluppo. Anche turistico. L’entusiasmo contagioso dell’arch. Pedri pronosticava frotte di turisti bavaresi, appassionati di trekking, incamminati sul sentiero calpestato dal loro illustre conterraneo. Per codesti ospiti si doveva allestire un’adeguata rete di supporto (locande, ristori, souvenir, vini e accoglienza) che sul versante della val di Cembra non pare aver trovato proseliti. Se il tratto atesino del Dürerweg è adeguatamente segnalato e supportato da una robusta cartellonistica stradale, nei comuni di Giovo, Cembra Lisignago e Segonzano lo è molto meno.
Sono ormai relegati nelle memorie della piccola storia della valle le celebrazioni per i 500 anni dal primo viaggio di Albrecht Dürer a Venezia (autunno del 1494). E non destano più curiosità i cippi fatti piantare dal prof. Elio Antonelli (25 aprile 1932-26 maggio 2020) nei punti dove il pittore tedesco sostò per tracciare gli schizzi dei suoi celebri acquarelli cembrani. Così come è stato dimenticato il fondamentale convegno storico, tenuto a Cembra nel marzo del 2015.Intanto, anche per onorare la memoria dell’archeologo Gianni Ciurletti (16 giugno 1948-26 dicembre 2019), l’arch. Pedri ha annunciato che il sentiero del Dürer da Piazzo di Segonzano proseguirà fino a Civezzano, porta d’ingresso alla Valsugana, sulla via Claudia Augusta Altinate, la strada romana che collegava Altino, sull’Adriatico, ad Augusta in Baviera.
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La segnaletica nella parte “cembrana” del Durerweg è presente, chiara e molto precisa!