Non bastava il travaglio per far nascere la giunta provinciale. Anche la giunta regionale della fu regione Trentino-Alto Adige sembra un parto dalle doglie infinite. D’accordo, servirà a poco ma almeno potrebbe (potrà) garantire uno strapuntino ai partiti della coalizione rimasti senza colazione, pranzo e cena, nelle rispettive Province autonome di Trento e di Bolzano. Ma solo ai consiglieri maschi perché le consigliere, già poco rappresentate (a dispetto della parità conclamata) non hanno ad oggi alcun posto assicurato. Più che il sonno della ragione, la notte della Regione.
“No. No e basta!” – “Perchè?” – “Perché lo dico io. Ne ho abbastanza di rogne!” – “Ah beh, in questo caso…” Ecco, con quella malleabilità che da sempre contraddistingue le monarchie assolute, dopo la colazione, il pranzo e la cena a base di mancate promesse siamo giunti adesso all’indigestione. D’altronde, c’era da aspettarselo.
Dopo aver garantito totale trasparenza sui costi del concertone del Blasco; dopo aver assicurato la deportazione all’estero di almeno settanta orsi e dopo aver giurato alle elettrici ed alle candidate, in campagna elettorale, la più assoluta attenzione alla parità ed ai diritti, arriva l’ennesima prova della “monarchie rette sulle bugie.”
Ma anche ‘ste benedette donne, che la smettano di illudersi. Hanno veramente rotto! Una bella Giunta regionale di soli uomini, così anche qualche mòccolo ci può stare, così come una partita alla morra o alle freccette, che tanto con quel che c’è da fare in Regione altro che partita. Tornei internazionali si possono organizzare, purché non ci siano donne. Non se ne può più.
Certo, sarebbe bello sapere cosa ne pensano veramente le signore consigliere di destra, ultradestra, destra-centro, destra leghista, destra tedesca, destra ladina e sempre dritto a poi a destra. Non bastava la candidata che candida candidava, sospesa dopo essersi candidamente candidata. Non bastava l’oggettiva difficoltà della Giorgia nazionale. Non bastava la giubilazione di qualche assessora precedente. Non bastava l’utilizzo di una donna come “tappabuchi” interna ed esterna per una Giunta provinciale incapace di decollo. No. Fuori anche dalla Regione, che tanto fuori dalla porta ci sono già.
E queste continuano a votarli. Mah! Io continuo a non capire.