C’è sempre un 18 aprile nella storia. Nella nostra di un’autonomia asfittica e sempre più gracile, il 18 aprile segnerà sul calendario la cattura dell’orsa “assassina”, di Jj4. La plantigrada (con la “a”, sennò qualcuno potrebbe aver da ridire anche su questo) che il 5 aprile ha dilaniato e ucciso un povero cristo, colpevole solo di fare una corsa nel bosco di casa e di essersi trovato sullo stesso sentiero dell’animale di 17 anni e del peso di oltre due quintali.
È stata catturata nella notte tra il 17 e il 18 aprile 2023 dai forestali della Provincia di Trento, in val Meledrio, con un tubo-trappola dove era stata lasciata un’esca a base di frutta. E nella notte, dopo essere stata sedata, l’orsa è stata trasferita nella “prigione” del Casteller, a sud di Trento, in una gabbia accanto a quella che ospita da tre anni (settembre 2020), e ci resterà a vita, l’orso M49. Fu chiamato “Papillon” perché riuscì a fuggire dal recinto per ben due volte.
Fin qui la notizia che, nel corso della conferenza stampa convocata dal presidente della Provincia, Fugatti, si è irrobustita di particolari. Segnatamente della rivelazione che dentro il tubo-trappola erano finiti anche due dei tre cuccioli che l’orsa ha partorito l’anno scorso. Era proprio necessario proclamarlo coram populo?
Se i giornalisti, ci mancherebbe!, hanno il dovere di fare domande, i funzionari pubblici, talvolta, farebbero bene a tacere. Perché, dopo le ondate di guano dirottate sul Trentino “assassino di animali” dagli opinionisti dei talk show, ci mancavano le manifestazioni che, ne siamo certi, porteranno in piazza i cuori nobili del “liberate mamma orsa” perché “i cuccioli hanno diritto a una mamma”.
Intanto la sentenza di morte per l’orsa Jj4, sospesa dal TAR, è stata rinviata almeno sino all’11 maggio quando il Tribunale di giustizia amministrativa esaminerà le carte chieste alla Provincia ed i ricorsi: presenti, annunciati e venturi.
Fugatti, che sulla vicenda degli orsi sa di avere in mano un jolly da calare in campagna elettorale, ha già ribadito che: 1) i tre cuccioli di Jj4 “sono completamente autonomi” (pertanto non sognatevi di fare il piagnisteo dell’orfanotrofio prossimo venturo). 2) “Altri orsi problematici sono stati localizzati in zone diverse e ora si procederà con gli altri due soggetti, Mj5 e M62” (pertanto non fatevi illusioni che la partita sia finita qui). 3) “L’intenzione era quella di abbattere l’orsa direttamente sul posto. Se il TAR darà via libera, sull’animale sarà praticata l’eutanasia” (pertanto non azzardate petizioni di “grazia”).
Quanto alla Val di Sole che piange, assieme al Trentino, la morte di Andrea Papi, il commento più arguto è quello di un anziano di poche parole: “Adesso che hanno catturato l’orsa Jj4 non crederanno mica di aver risolto il problema. Sarebbe come se dopo la cattura di Messina Denaro qualcuno pensasse di aver sconfitto la mafia”.
Poiché, oltre alla vita delle persone che abitano le valli contese dagli orsi c’è di mezzo un’industria che si chiama “turismo”, non è ipotizzabile che la Giunta Provinciale di Trento, sensibile agli ospiti, soprattutto a quelli con carta di credito, abbandoni la presa. E si lasci ammorbidire sul progetto di allontanare dal Trentino almeno 70 esemplari di troppo. Un progetto faraonico, probabilmente irrealizzabile come il ponte sullo stretto di Messina, ma caparbiamente difeso e sostenuto. Le elezioni sono dietro l’angolo.
Quanto al centrosinistra non sa che orsi pigliare. E intanto si accontenta di una pizza (coi giornalisti) a Montevaccino.