Dopo aver promesso le Olimpiadi, un frammento in verità, qualche gara di pattinaggio velocità su ghiaccio, le aquile di piazza Dante, i soloni del Coni e tutta la compagnia di giro della presa in giro hanno fatto una scoperta da far impallidire i Nobel più blasonati: manca il tetto, cioè la copertura, alla pista di pattinaggio velocità su ghiaccio di Miola di Piné. Il Gòlem, che non possiede intelligenza, lo sapeva da sempre.
“Citius, altius, fortius – communiter” (più veloce, più alto, più forte – insieme). Ci eravamo addormentati con il motto olimpico in testa e negli occhi il prossimo evento sportivo mondiale a Baselga di Pinè. Doveva essere l’appuntamento con la ripresa ed il riscatto, anche perché già il solo cognome del Presidente del CONI era d’auspicio: Ma-la-gò (de sicur, la gara).
Presidenti, Assessori, Sindaci, badanti, ambulanti e urlanti avevano assicurato che non c’era alcun problema: Pinè in the World e via con il rilancio del turismo sull’altipiano che già prevedeva il raddoppio degli affitti per gli appartamenti estivi per i decenni prossimi a venire.
Turisti a frotte da Miola alla Regnana per pattinare un’intera settimana e su tutto lo scintillante sorriso dell’assessore Failoni, che non ne sbaglia una. Certo, nel sogno s’era sentito anche qualche brontolio: qualcuno che si interrogava sui costi; qualcuno che chiedeva chi e come. Ma al cospetto di tutta la comunità pinetana il Presidente della Provincia, l’Assessore al Turismo e tutti i solerti funzionari del sì ad ogni costo, avevano assicurato che non esisteva alcun problema: “Piné forever”, “Piné per sempre” alla faccia dei soliti criticoni. Poi ci siamo risvegliati e il sogno è diventato un incubo. Ci è stato detto che a Pinè d’inverno (qualche volta) nevica, (sovente) piove, (talvolta) tira vento e che, pertanto, serve un tetto sotto il quale ripararsi, anche quando si pattina sul ghiaccio. Un tetto? E perché non l’hanno pensato prima? E mica un tetto qualsiasi: una copertura che triplica il suo costo ogni giorno che passa. La “tetta” provinciale non dà più latte e “téta”, cioè sprovveduto, chi ci credeva. Insomma, un brutto risveglio: niente Olimpiadi invernali, niente pattinaggio mondiale, niente di niente… Sfumati i cinque cerchi, forse ci resteranno due canederli.
Però non disperate! Il Presidente del CONI viene apposta a Trento, per incontrare Sorriso Smagliante, quel simpaticone che dà lustro al turismo e per assicurarci che, male che vada, Miola di Piné sarà la sede degli allenamenti per il gioco della bandiera. E già che ci siamo, pure del tiro con l’arco, del tiro degli insulti e forse, se funzioneranno gli accordi con la Regione Veneto e lo Zambia, anche il campionato triveneto del tiro dello sputo. Ma – udite, udite – Piné sarà la sede perenne del torneo di freccette dei dipendenti del CONI.
Un affarone. Failoni continuerà a (far) sorridere, Fugatti a fare promesse e annunci, il Sindaco dell’altipiano a rivendicare un rimborso per tutti i suoi viaggi a Trento. Quel che è certo, Piné entrerà nella storia dello sport, come la sede ideale delle gare di presa per il C…I.O. Tanto, è tutto un sogno.
Il Golem
2 commenti
Trovo infame offendere l’assessore Roberto Failoni senza un riscontro dell’autore.
Tale contributo, potrebbe sostenersi se la testata fosse pura satira.
O mi sbaglio?
chi fa politica deve mettere nel conto che a qualcuno certe scelte o non scelte vanno di traverso. L’ironia fa parte del sale della vita. Nessun intento diffamatorio nei confronti dell’assessore Failoni, solo un commento un po’ pepato su promesse mancate o sogni pinetani sfumati.