Quando Ferenc Liszt scrive la “Via Crucis – Die 14 Stationen des Kreuzweges””, dopo aver a lungo meditato sulla sua composizione abbozzandola fin dal 1866 per concludere il lavoro quasi dieci anni più tardi, sogna che il brano possa accompagnare il Papa durante la processione dei riti pasquali e non pensa minimamente che quella sua “Via Crucis” sarebbe risuonata, più di un secolo dopo, nelle terre del Concilio tridentino e ai piedi del Brennero, per segnare la tragicità di un tempo come quello che stiamo vivendo.
Proprio la consapevolezza della difficile contemporaneità ha spinto il maestro Sandro Filippi e il Coro Filarmonico Trentino a rispolverare un’opera, peraltro poco nota al grande pubblico, con l’intento di offrirla all’ascolto nel periodo prima della Pasqua. La “Via Crucis” è il frutto del personale dialogo con il sacro che Liszt sviluppa nel suo percorso artistico e si fonda su tre pilastri fondamentali: il gregoriano, linguaggio musicale per eccellenza della Chiesa; il corale luterano, in omaggio a Bach ed, infine, il proprio linguaggio compositivo maturato nell’arco dell’intera esistenza.
Nella salita al Golgota di Cristo e nella sua morte, le note del grande compositore condensano il significato del mistero della resurrezione alla vita dopo la morte e ciò rappresenta, senza dubbio, un segno di speranza per un futuro che oggi appare cupo e denso di incognite.
L’uomo percorre da sempre la “Via Crucis”, sia essa individuale come collettiva e quindi è parso opportuno accompagnare la potenza narrativa di Liszt con alcune parole affidate alla drammaturgia di Renzo Fracalossi ed alle voci degli attori del Club Armonia (Patrizia Dallago, Mariano Degasperi, Claudia Furlani e Sara Ghirardi), per raccontare tre “Vie Crucis” umane ed emblematiche del nostro presente difficile e complesso, incastonandole dentro l’esecuzione del Coro Filarmonico Trentino.
Un recital, insomma, ai confini dell’umanità, per dire della forza dell’arte musicale e della parola, nel costruire un messaggio di pace e di speranza che mai come in questi giorni appare urgente e prezioso.
A Trento, venerdì 8 aprile alle 20.30, nella chiesa di San Francesco Saverio in via Belenzani; a Bolzano, sabato 9 aprile alle 19, presso il Conservatorio “C. Monteverdi” in piazza dei Domenicani; infine, a Bressanone, domenica 10 aprile alle 17, presso l’Accademia Cusanus in via del Seminario 2.
L’ingresso è libero, nel rispetto delle norme anti pandemia.